FUOCO DI PASSIONI
Galeotto fu Virgilio! Ma il fuoco di cui parliamo qui non è quello dell'amore travolgente di Didone ,ma dell'impeto delle donne ardite e coraggiose; quel fervore che arde nell'anima e che in nessun modo si spegne perché , in realtà, non si vuole farlo.
E' quella certezza di appartenere, innanzitutto a se stesse e di agire con libertà di pensiero e di azioni per il bene degli altri. Sono quelle donne stesse delle fiamme ardenti che non "bruciano i rovi", ma agiscono con coerenza d'animo.
L'8 marzo diventa un escamotage per conversare di queste donne; diventa un promemoria per ricordare.
Rinverdire i ricordi degli eventi trascorsi e delle persone che ci hanno preceduti su questa terra o che sono ancora qui con noi, è indispensabile, non solo per tenerli sempre in vita, ma per tenere noi in vita. Non ricordare equivale a cancellare poco a poco, noi stessi. Essendo fatti di esperienze vissute o vissute da altri, i cui effetti ritornano a noi come un boomerang, siamo positivamente obbligati a tenerli in vita, a trattenerli per evitare di trovarci deturpati nella nostra interezza. Allora ben venga la giornata internazionale della donna! Anzi ci vorrebbe una giornata della donna ogni giorno.
Come in una giostra, agli occhi degli astanti, sono passate immagini e foto di donne che hanno dato il loro contributo in diversi campi: scientifico, sociale, artistico, pedagogico, sportivo.
Ha la passione e la perseveranza
di chi conosce il proprio destino
Sono tutte le Artemisia Gentileschi, le Giulia Civita Franceschi, le Rita Levi Montalcino, le Bebe Vio, Le Frida Kahlo...
...e anche tutte noi.
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