domenica 24 marzo 2024

 SOGNA RAGAZZO SOGNA


Nascosto tra le pieghe della Storia c’è un esperimento pedagogico di un’attualità estrema.


 Parliamo dell’esperienza della nave “asilo” Caracciolo, che ancorata al Molo San Vincenzo, nella città di Napoli, nel 1913, estese le sue vele fino agli angoli più bui della città. Raggiunse i porticati dei palazzi antichi, i sagrati delle chiese, ogni vicolo di quel dedalo di viuzze dove è difficile far entrare un po’ di luce anche a mezzogiorno. 




E’lì che i” Felice “di tutto il mondo ancora vivono, deprivati di tutti gli averi, tranne la paura che è il loro bene più prezioso.

 L’esperienza della Caracciolo salvò in 15 anni più di 750 ragazzini, altri, ahimè, sono rimasti in quell’oscurità, persi per sempre nel bosco fitto di una vita deprivata.



Il sistema educativo di Giulia Civita Franceschi, noto come sistema “Civita” nasceva dall’esigenza di  restituire al consesso civile, bambini e adolescenti ed educarli in modo “naturale”.




La sua non era una mera forma di assistenzialismo né di esclusivo addestramento ai lavori marinareschi, ma una saldatura tra la prospettiva socio-assistenziale, quella educativa e quella preventiva, attraverso due fattori: il soggetto e il contesto di vita e basata sul principio fondamentale del rispetto per l’infanzia, declinato anche in una forma tutt’altro che retorica dell’amore.









Oggi, ritornare sulla vicenda della nave “asilo” Caracciolo è fondamentale perché esso  potrebbe essere uno spunto di riflessione per porre l’attenzione sul problema dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro territorio dove più allarmante si avverte il rischio della devianza e delle vite spezzate per sempre.


Anche i bambini del Terzo Circolo Didattico "Madre Teresa di Calcutta", all’evento “Ai bambini che si

perdono nel bosco” si sono soffermati sulla necessità di recuperare l’infanzia “abbandonata” ponendo maggiormente l’accento su quell’infanzia che è riuscita a crescere con sani valori, nei quartieri più degradati dei nostri territori, grazie allo sport o all’esempio di uomini e donne che ,con sacrificio e responsabilità, hanno dato il loro contributo alla crescita della nostra società.


  L’evento del 21 marzo è terminato con le note e, soprattutto con i



 
versi della canzone “Sogna ragazzo sogna” di Roberto Vecchioni per ricordare a tutti i bambini presenti  e non, di avere sempre la voglia irrefrenabile di scrivere il verso più bello della loro vita.




La classe 5 B ha svolto un certosino lavoro di ricerca per restituire al nostro territorio un patrimonio culturale che si era perso nei meandri del tempo. Per quelli che volessero approfondire o solamente conoscere più da vicino l'esperienza della nave "asilo" Caracciolo e ciò che essa ha rappresentato per l'infanzia a Napoli, può inquadrare il QR qui di seguito riportato. 


domenica 17 marzo 2024

FUOCO DI PASSIONI




Agnosco veteris vestigia flammae, diceva Didone nel quarto canto dell'Eneide, parlando del fuoco di passione che travolgeva il suo cuore per il coraggioso Enea.

Galeotto fu Virgilio! Ma il fuoco di cui parliamo qui non è quello dell'amore travolgente di Didone ,ma dell'impeto delle donne ardite e coraggiose; quel fervore che arde nell'anima e che in nessun modo si spegne perché , in realtà, non si vuole farlo.

E' quella certezza di appartenere, innanzitutto a se stesse e di agire con libertà di pensiero e di azioni per il bene degli altri. Sono quelle donne stesse delle fiamme ardenti che non "bruciano i rovi", ma agiscono con coerenza d'animo.

L'8 marzo diventa un escamotage per conversare di queste donne; diventa un promemoria per ricordare.

Rinverdire i ricordi degli eventi trascorsi e delle persone che ci hanno preceduti su questa terra o che sono ancora qui con noi, è indispensabile, non solo per tenerli sempre in vita, ma per tenere noi in vita. Non ricordare equivale a cancellare poco a poco, noi stessi. Essendo fatti di esperienze vissute o vissute da altri, i cui effetti ritornano a noi come un boomerang, siamo positivamente obbligati a tenerli in vita, a trattenerli per evitare di trovarci deturpati nella nostra interezza. Allora ben venga la giornata internazionale della donna! Anzi ci vorrebbe una giornata della donna ogni giorno.




Lo scorso 8 marzo, i bambini della nostra scuola, insieme alle loro insegnanti, hanno fatto un lavoro certosino, ricercando notizie su molte donne e sulle loro passioni. Sono entrati nelle loro anime, hanno incontrato i loro slanci e contemplato gli effetti della loro caparbietà e del loro coraggio nella nostra società.



Come in una giostra, agli occhi degli astanti, sono passate immagini e foto di donne che hanno dato il loro contributo in diversi campi: scientifico, sociale, artistico, pedagogico, sportivo.





Ha in sè il fuoco sacro dei grandi artisti

Ha la passione e la perseveranza

di chi conosce il proprio destino





Sono tutte le Artemisia Gentileschi, le Giulia Civita Franceschi, le Rita Levi Montalcino, le Bebe Vio, Le Frida  Kahlo... 

...e anche tutte noi.

sabato 10 febbraio 2024

LA DIVERSITA' E' RICCHEZZA 


In prossimità di giornate come quella del 2 Febbraio scorrono davanti ai nostri occhi mille aforismi che esaltano la diversità come ricchezza e ci sembra di cadere nella solita retorica. Frasi già dette, ripetute ogni volta e abbiamo la sensazione di cadere nella banalità.. e invece No! Non è retorica perché la diversità c’è, è fuor di dubbio e smette di arricchire solo quando è sottoposta ad uno sguardo giudicante.

È presente in ciò di cui ne abbiamo la certezza, che possiamo toccar con mano come il colore degli occhi o della pelle…è presente in quelle opere d’arte che ritraggono lo stesso soggetto ma il tocco di pennello del suo pittore le rende uniche nella loro differenza.

È presente anche in ciò che non possiamo vedere… e alla mente ritorna una delle espressioni più note de Il piccolo principe: (...) non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi, che in questo caso ci riporta all’erronea capacità di limitarsi a vedere solo le differenze, tralasciando ciò che conta davvero, privandoci di quell’empatia che potrebbe aiutare a non lasciare indietro nessuno.

E allora “Ognuno con il suo passo”, con il suo modo di fare e di essere deve costituire una risorsa per tutti, per la comunità in cui si vive. Che ben vengano  gli occhi chiari,  gli occhi scuri,  una sola gamba, un proprio mondo interiore...

 

Siamo tanti deliziosi ingredienti di un’unica ricetta, quella di una vita in cui ciascuno si senta libero di spiccare il suo volo senza sentirsi giudicato.

 

In occasione della Giornata Internazionale dei calzini spaiati, la comunità scolastica ha condiviso un messaggio importante: la differenza non è una nota negativa, ma un punto di forza, un valore aggiunto per ogni essere umano.



Abbiamo accolto gli alunni delle prime due classi della primaria e i bambini dell’infanzia che nelle loro aule hanno preparato dei cartelloni mostrati alla comunità fin dal mattino.




Il pomeriggio ha inizio con l’intervento della Dirigente che interagendo con i piccoli ha valorizzato il senso di questa giornata; poi le luci sono calate per guardare un corto della Disnay “Float” che propone in 7 minuti un messaggio di forte impatto emotivo sull’autismo.  





La parola passa poi agli albi e alle voci non solo delle docenti ma anche degli alunni della


primaria che si sono messi in gioco attraverso una rivisitazione dell’albo “Orecchie di farfalla” mentre i piccini dell’infanzia hanno proposto, per livello, dei video che li ha visti impegnati in momenti di ballo, poesia e drammatizzazione dimostrando con la loro spontaneità, tutta la bellezza della diversità.

All’incontro erano presenti due associazioni del nostro territorio: "Fiadda", impegnata nella valorizzazione, nella promozione e l'impiego delle persone sorde e "Fish Campania", associazione alla quale aderiscono alcune tra le più rappresentative risorse, impegnate in politiche miranti all'inclusione sociale delle persone con disabilità. 



La giornata si chiude regalando a tutti i bambini una farfalla colorata su cui ciascuno ha scritto una parola gentile






ed insieme ai genitori o le docenti le hanno simbolicamente lasciate volare nell’azzurro del cielo.




Insieme…ma ognuna con il suo volo. 





giovedì 1 febbraio 2024

 SIAMO QUI A FARE MEMORIA





Nei suoi numerosi interventi, la nostra senatrice a vita, Liliana Segre, ribadisce con insistente caparbietà il ruolo dei ricordi degli errori  commessi dall'umanità nella storia, quella antica e quella moderna.

Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.

In occasione della giornata internazionale della Memoria, il 3° Circolo Didattico "Madre Teresa di Calcutta" ha voluto porre l'accento sulla parola "Memoria", non semplicemente per ricordare le atrocità a cui milioni di innocenti sono stati sottoposti dal regime dittatoriale nazista, ma per far sì che ciò che è accaduto non si ripeta, nella speranza che qualcosa cambi nell'animo umano. Tuttavia la speranza, già di per sé così flebile, sembra disperdersi e non trovare ragione di sbandierare la sua forza quando ancora oggi sono tante le guerre in atto e sono innumerevoli le  vittime.

Ma ecco che, guardando i bambini della nostra istituzione scolastica lavorare tanto seriamente per ricordare a tutti che non dimenticare è necessario, e in alcuni casi, vitale, la fiammella della speranza, che nessun vento tossico può spegnere, ci sentiamo un po' meno preoccupati. Eh sì la speranza è proprio questo: un vento pulito, deciso che possa scuotere le anime più inquiete e farle riflettere sull'importanza dell'esistenza di ogni essere umano, soprattutto i bambini che sono diventati le vittime innocenti di questo nostro mondo malato.

Per queste vittime nasce la canzone di Vinicio Capossela, "La crociata dei bambini", ispirata al poema di Brecht, ma che nasce in seguito alla guerra in Ucraina, tutt'ora in atto.

Partirono all'alba in crociata i bambini

le facce gelate chi li troverà

partirono in fila, sepolti di neve

i soli scampati alle bombe ed ai soldati.

Volevan fuggire dagli occhi la guerra

Volevan fuggirla per cielo e per terra...



Le classi quinte, su questa melodia, hanno marciato e danzato per trasmettere un messaggio di pace attraverso il linguaggio del corpo.  Le loro erano parole  antiche, ma pur sempre nuove perché   impregnate di un desiderio sentito. PACE, FRATELLANZA, LIBERTA', TOLLERANZA, DIALOGO, RISPETTO, CONDIVISIONE... hanno risuonato nella sala Magic Vision, arrivando dritte al cuore degli astanti.









Al termine dello spettacolo, è intervenuto il nostro dirigente scolastico, dott.ssa Anna Commone, che, palesemente emozionata, ha posto l'accento sulla memoria come antidoto alla violenza umana. Ha ribadito l'importanza della scuola come paladina della pedagogia della resistenza affinché i bambini affrontino le difficoltà della vita e che possano, senza retorica, costruire un futuro migliore perché la scuola ha la responsabilità di dare loro le giuste opportunità per superare i momenti bui.



Molti gli ospiti intervenuti alla manifestazione:

 Giovanni Nappi, con il suo Centro Studi Nappi, ha permesso la realizzazione di questo evento,  grazie a supporto; 

Angelica Romano, presidente dell'associazione Un ponte per.. 

ANPI di Pomigliano d'Arco, che nella persona del suo presidente, ha posto l'accento sulla necessità di fare memoria ogni giorno affiché i bambini crescano con la certezza di non aver paura di esprimere il loro punto di vista, anche se diverso da quello della maggioranza e creare, così, una società non omologata.


La manifestazione si è conclusa con il Sindaco della Comunità dei bambini che, riportando le parole del "Discorso all'umanità" ha chiosato:

Le nuvole si diradano; comincia a splendere il sole. Guardiamo in alto verso la luce  della speranza, verso il futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi.





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